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"Ci sono scrittori che partecipano ai premi letterari, soprattutto quelli per inediti, in modo sistematico. Si informano, prima di tutto, sull'identità dei giurati. Sorvolo pietosamente sui mezzucci che qualcuno mette in campo per avvicinare in modo "trasversale" tali onnipotenti personaggi: tentativi che, diciamolo pure, di solito sortono l'effetto opposto a quello sperato dall'autore. I piú accorti, invece, studiano le personalità, i tic, le debolezze sentimentali e le piccole manie dei giudici. I quali, spesso - ma non sempre - sono a loro volta scrittori, e quindi c'è la corsia preferenziale dei loro libri, da leggere e scientificamente annotare. I premi stessi, si sa, sono a volte ideologicamente schierati e, se invece la politica non c'entra, allora aderiscono piú o meno esplicitamente ad una certa idea di letteratura piuttosto che ad un'altra. Messo insieme tutto questo in un calderone, lo scrittore inedito "furbo" confeziona un racconto perfetto. Cosí almeno crede lui... " (Dalla prefazione di Leonardo Gori)